Crea un negozio online, qualunque sia il tuo settore

Crea un sito web di ecommerce supportato da potenti strumenti che ti aiutano a trovare clienti, generare vendite e gestire la tua routine.

Donna che richiede un prestito per piccole imprese tramite laptop.

Ecommerce: cos'è, come aprire e gestire un negozio online (con consigli pratici)

ecommerce

Un ecommerce è un business online che può essere molto interessante e redditizio, oltre ad essere una delle esperienze più formative in assoluto per un imprenditore.Creare un sito ecommercee gestirlo consente di apprendere aspetti pratici difficilmente desumibili da un master in gestione d’impresa o da un corso di business. Ma gestire unnegozio onlineè anche difficile, e spesso ci si trova a commettere errori facilmente evitabili.

In questo articolo approfondiremotutto ciò che è importante sapere riguardo i siti ecommerce: dalle nozioni base per capirecos'è l'ecommercee quali sono le tipologie di ecommerce, a quelle più avanzate come la normativa di riferimento in materia e le tecniche per fare marketing. Infine vedremocome aprire e gestire un ecommerce, e analizzeremo i dieci errori più frequentemente commessi da chi inizia.

Evitare questi passi falsi significa raggiungere il successo più velocemente.

Indice


  1. Che cos'è l'ecommerce? Significato e definizione
  2. Realizzazione siti ecommerce: funzionamento e normativa
  3. Tipologie di commercio elettronico
  4. Vantaggi e svantaggi dell'ecommerce
  5. Come si apre un sito di ecommerce?
  6. Quanto costa aprire un negozio online?
  7. Quali sono i prodotti più venduti online su cui puntare?
  8. Consigli per gestire un ecommerce: quali sono gli errori più frequenti?

Che cos'è un ecommerce? Significato e definizione

Ecommerce (anche spesso scritto e-commerce, eCommerce o "e commerce") è la contrazione di "electronic commerce", in italianocommercio elettronico, unapratica commerciale che mette in contatto commercianti e acquirenti e permette l'acquisto di beni e/o servizi tramite Internet.

Le transazioni per acquistare in modalità ecommerce vengono effettuate su un negozio online, un'app mobile o altri canali di vendita come social network,marketplace,piattaforme ecommerce, siti di affiliazione, siti di compravendita, ecc.

Il significato del termine si è evoluto nel tempo: alla sua nascita alla fine degli anni '70 indicava le transazioni commerciali elettroniche (fatture, ordini, ecc) in Electronic Data Interchange (EDI). Oggi è arrivato a includere tutto l'insieme delle transazioni tra domanda e offerta che avvengono online, con la parola ecommerce diventata sinonimo di "negozio online".

SecondoNetcomm, il fatturato ecommerce in Italia nel 2021 ha raggiunto un valore totale di39,4 miliardi di euro, con una crescita del 21% sul 2020. Una cifra destinata a salire ulteriormente nel corso del 2022.

Realizzazione siti ecommerce: funzionamento e normativa

Prima di passare alla realizzazione siti ecommerce vera e propria è importante inquadrare le funzionalità di questo tipo di business e la normativa italiana per la sua gestione.

Il significato di ecommerce visto sopra è infatti riduttivo, perché l'attività di commercio elettronico non si esaurisce con la transazione, ma coinvolge tutte le fasi della relazione tra acquirente e venditore online, quali operazioni dimarketing, ilposizionamento sui motori di ricercadel sito web, lo scambio di informazioni legate alla vendita, l'assistenza delservizio clienti, ecc.

Tutte le attività correlate alla vendita di beni e servizi tramite Internet, dunque.

La prima definizione normativa dell'ecommerce in Italia risale al1997: nella Comunicazione della Commissione europea n. 157 denominata “Un’iniziativa europea in materia di commercio elettronico” viene stabilito che il termine indica “lo svolgimento di attivita commerciali e di transazioni per via elettronica e comprende attività quali: la commercializzazione di beni o servizi per via elettronica; la distribuzione on-line di contenuti digitali; l’effettuazione per via elettronica di operazioni finanziarie e di borsa; gli appalti pubblici per via elettronica ed altre procedure di tipo transattivo delle pubbliche amministrazioni”.

Successivamente, a livello italiano, le basi normative ad oggi tuttora valide sono state fissate con ilDecreto Legislativo 70/2003volto a promuovere la libera circolazione dei servizi della società dell’informazione, tra cui il commercio elettronico.

Il decreto contiene norme tuttora valide a garanzia dell'acquirente, quali le specifiche sulla modalità di conclusione del contratto e l’inoltro dell’ordine, e l'obbligo per il venditore di emettere ricevuta dell’ordine contenente un riepilogo dellecondizioni generali di venditae particolari applicabili al contratto, nonché una serie di informazioni relative al bene o servizio, al prezzo, ai mezzi di pagamento, alrecesso, costi di consegna e tributi applicabili.

Tipologie di commercio elettronico

modello funzionamento ecommerce

In verità esistono molteplicitipologie di ecommerce, anche se si tende a farle ricadere tutte sotto questo termine ombrello.

La prima distinzione riguarda:

  • Ecommerce diretto: l 'acquisto e lo scambio di贝尼省/ servizi avvieneinteramente online, essendo il bene/servizio di natura digitale e non fisica (vendita di prodotti digitali, es. download di video-corsi, guide digitali, infoprodotti, ecc.)
  • Ecommerce indiretto: l'acquisto del bene/servizio avviene online ma lo scambio è effettuato offline, tramite la consegna o la spedizione tradizionale del bene fisico o del servizio di persona.

Si tratta di due tipologie di ecommerce molto diverse, ma entrambe ricomprese sotto la denominazione dicommercio elettronico.

Un'altra distinzione con cui suddividere diversi tipi di ecommerce è quella legata alle parti coinvolte. Avremo così:

  • Business to Business (B2B);
  • Business to Consumer (B2C) e viceversa Consumer to Business (C2B);
  • Business to Employee e viceversa (B2E - E2B);
  • Business to Government e viceversa (B2G -G2B), più frequentemente conosciuto come Business to Administration (B2A) - ad esempio sistemi di pagamento elettronico come PagoPA;
  • Consumer to Consumer (С2C), ad esempio nei marketplace e nelle aste online;
  • Citizen to Government e viceversa (C2G - G2C), noto anche come Consumer to Administration (C2A);
  • Government to Government (G2G);
  • Peer to Peer (P2P).

È chiaro che la tipologia più frequentemente indicata con il termine ecommerce è quella B2C, anche dettostorefront model.

Lo storefront model è il modello principale di transazioni e relazioni commerciali tra imprese e consumatori finali, e prevede un negozio virtuale in cui il clientepuò acquistare direttamente un bene/servizio senza necessità di interazione fisica.

Per la transazione si utilizzano carrelli elettronici e servizi di pagamento online, resi sicuri grazie a livelli di crittografia elevati (i due protocolli principali sono il Transport Layer Security - SSL/TLS - e il Secure Electronic Transaction -SET).

Invece lo scambio può essere digitale o fisico a seconda che si tratti di ecommerce diretto o indiretto, come visto sopra.

Vantaggi e svantaggi dell'ecommerce

L'ecommerce offre sia agli acquirenti che ai commercianti enormivantaggi: si tratta decisamente delfuturo del commerciocome lo conosciamo.

Ad esempio, per i venditori:

  1. Possibilità di raggiungere un numero più ampio di acquirenti;
  2. Abbattimento delle barriere geografiche e opportunità divendere all'estero;
  3. Tempi più rapidi per le transazioni e lo scambio;
  4. Minori costi di gestione (affitto腿罩苏拉proprietà, ecc);
  5. Minori rischi di apertura;
  6. Interazioni tra negozio fisico e online (commercio unificato) per massimizzare le vendite;
  7. E molto altro.

Ma ci sono anche diversisvantaggia legati a questa attività:

  1. Percezione negativadi una fascia di popolazione;
  2. Rischi di frodi e problemi di sicurezza;
  3. Necessita迪assistenza clientipiù approfondita;
  4. Gestione di resie rimborsi più costosa;
  5. Necessita迪marketing aumentate.

In generale però i vantaggi per entrambe le parti sono nettamente superiori ed è per questo che itrend di crescita del commercio elettronico sono continuamente in rialzo.

Le statistiche sull'ecommerce confermano inoltre che la pandemia di Covid-19 non ha fatto cheaccelerare questa crescita, diventando in molti Paesi l'unico modo di fare acquisti per lunghi periodi, e quindi abbattendo le barriere all'accesso di molte delle persone ancora scettiche su questa forma di commercio.

Come creare un ecommerce?

Il modo migliore peraprire un sito ecommerceè utilizzare unapiattaforma per ecommerce, ovvero una soluzione che consente di creare un'esperienza online divendita multicanaleper elaborare gli ordini ricevuti dai clienti.

Shopify è una delle migliori soluzioni peraprire un negozio online: permette di lanciare unecommerce completo e dotato di tutte le funzioni più avanzate, senza esperienza di codifica o programmazione necessaria.

Quanto costa un ecommerce?

Aprire e gestire un ecommerce è sicuramentemeno costoso che avviare un negozio fisico, ma può diventare dispendioso. I costi variano molto a seconda che si decida di fare tutto da soli o che ci si affidi a un professionista.

Nel primo caso, bisognerà occuparsi dell'acquisto dello spazio dihosting, dell'apertura del sito su una piattaforma ecommerce, della creazione della grafica e progettazione dell'infrastruttura per ospitare il sito di ecommerce. I costi possono variare molto a seconda delle scelte fatte per ciascuna di queste voci.

Aprire un negozio online con una piattaforma completa e chiavi in mano come Shopify ha un costo cheparte da 29 dollari al mese, tutto incluso. Non è richiesta la carta di credito per la prova.



Oltre alle spese di progettazione del sito, occorre considerare anche icosti da sostenere per gli adempimenti legali e fiscalinecessari per aprire un ecommerce, comeaprire la Partita IVA, iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti dell'INPS e versare i contributi fissi (3.850€ annui fino a 15.953€ di fatturato, +24% del reddito eccedente), registrarsi alla Camera di Commercio e assolvere i restantiadempimenti legali per vendere online.

Tenendo conto di tutti questi elementi e riservando una parte del budget per le attività promozionali e di marketing del negozio online, è possibile definire l'investimento richiesto e redigere unfinancial plan.

Quanto costa aprire un sito ecommerce? L'investimento minimo iniziale è variabile tra 5.000€ e 15.000€, ma esistonoidee di businessa basso costo come ildropshippingo la vendita di prodotti digitali per aprire un negozio online senza investire subito grosse cifre.

Quali sono i prodotti più venduti online su cui puntare?

I prodotti più venduti tramite ecommerce sono spesso dinatura digitale(ecommerce diretto), come supporti per archiviazione dati, brani musicali, film, corsi online,ebook, software, fotografie (qui trovi una guida pervendere foto online) e consulenze.

Nel caso di ecommerce indiretto, ormai sono pochi i prodotti che non possono essere venduti online, ma sicuramente iprodotti migliori e più semplici sono quelli piccoli e leggeri, facilmente spedibili, difficilmente reperibili offline, o con caratteristiche standard chenon necessitano quindi di essere provati/visionati dal vivo.

Se vi state chiedendo quali sono iprodotti più venduti onlinenel 2022, date un'occhiata alla nostra guida sucosa vendere online.

Secondo la nostra ricerca, i migliori prodotti da vendere con un ecommerce sono:

  • Tappetini da yoga
  • Cucce e trasportini per animali
  • Utensili da cucina
  • Ciglia finte
  • Gioielli e articoli di bigiotteria
  • Bottiglie di vino e accessori
  • Zaini
  • Prodotti per l'ufficio in casa
  • Borracce termiche in acciaio
  • Giochi da tavola
  • Athleisure e abbigliamento da casa
  • Sneakers in mesh
  • Giocattoli
  • Penne e matite
  • Bottiglie decorative
  • Libri cartacei o ebook
  • Dischi e vinili

In alternativa, se preferite puntare suldropshipping(ovvero una tipologia di ecommerce in cui non possedete fisicamente i prodotti, ma vi avvalete di un fornitore che li spedirà direttamente ai vostri clienti tramite il vostro negozio), ecco imigliori prodotti da vendere in dropshipping.

Consigli per gestire un ecommerce: quali sono gli errori più frequenti?

Ora che sapete cos'è e come si apre un ecommerce, ecco dieci tra gli errori sulla gestione ecommerce più comuni. Evitando di commetterli avrete una marcia in più pervendere onlinecon successo.

  1. Sottovalutare la parte finanziaria
  2. Non progettare come trovare uno spazio sul mercato
  3. Essere dispersivi nella scelta dei prodotti
  4. Non avere una strategia per i contenuti
  5. Non riflettere a fondo sugli omaggi
  6. Organizzare un contest senza un piano preciso
  7. Sprecare troppo tempo in attività ordinarie
  8. Non conoscere il vostro cliente ideale
  9. Non avere un valido piano di marketing
  10. Credere alle lusinghe delle società di pay per click

Errore n. 1: sottovalutare la parte finanziaria

errori frequenti nel gestire un ecommerce sottovalutare la matematica

Se chiedete a qualsiasi imprenditore esperto quale sia la cosa più importante da conoscere per gestire un’impresa, vi risponderà: lamatematica.

Quando si inizia a gestire un ecommerce, spesso si considera la propria attività come un semplicehobbye si tende a non prestare alla matematica l’attenzione dovuta.

Ad esempio, non necessariamente un settoredove la domanda è altaoffre grandi prospettive dal punto di vista del guadagno. Infatti, se ilprezzo di venditadel prodotto è basso, potreste trovarvi a dover vendere molto più del previsto per ottenere un buon profitto.

Formula per calcolare il profitto

La matematica aziendale funziona in modo molto semplice. Per calcolare quanto può essere redditizia la vostra attività, usate questa formula:Profitto = Domanda * (Fatturato - Spese).

Per semplificare, facciamo un esempio. Supponiamo che 20.000 utenti siano alla ricerca del vostro prodotto (ipotizziamo un numero così alto per includere sia le ricerche con lakeywordprincipale che quelle con lelong tail keyword).

Ammettendo che riusciate a raggiungere anche solo la metà di tali utenti, avreste 10.000 potenziali acquirenti. Con untasso di conversionedel 1-2%, realizzereste 100-200 vendite. Se il valore medio dell’ordine fosse di 100€ e aveste un margine di profitto netto del 30%, il vostro profitto sarebbe di 3.000-6.000€.

Naturalmente, queste sono solo stime approssimative. Tuttavia, per qualsiasi settore abbiate prescelto, se capite bene questo meccanismo saprete cosa aspettarvi.

Nel gestire un ecommerce, tralasciare i calcoli può costare caro. Anche quando ilvalore medio dell’ordineè molto alto, non scordate mai di considerare i costi, altrimenti i vostri margini di guadagno potrebbero non essere quelli sperati. Per tenere tutto sotto controllo e preventivare costi e incassi in modo realistico, è fondamentalescrivere un business plan.

Errore n. 2: non progettare come trovare uno spazio sul mercato

errori frequenti nel gestire un ecommerce non trovare spazio sul mercato

Spesso, chi inizia a gestire un ecommerce propende per il modello deldropshipping. Ciò significa trovarsi a competere con centinaia di merchant che offrono al pubblico gli stessi prodotti.

Il rischio è quello di non riuscire a differenziarsi dagli altri. Il vostro negozio potrebbe rimanere “uno dei tanti” e non fornire alcun valore aggiunto. Per non parlare dell’inevitabile concorrenza dei colossi come Amazon.

Informarsi sulla concorrenza

Se iniziate a gestire un ecommerce, progettate come trovare uno spazio sul mercato. Non buttatevi a capofitto in un’attività, pensando di aver individuato un buon settore, senzastudiare i competitore cercare informazioni sulla situazione del mercato.

Per il settore che avete in mente, potrebbe essere già presente sul mercato un’azienda imbattibile, con tutti i prodotti che volete offrire voi. In più, questo vostro competitor potrebbe già averecentinaia di recensioni, migliaia difollower su Instagram, unblog di successoe unagrande copertura mediatica. Se sul mercato non c’è spazio per voi, rischiate di non reggere il confronto e andare incontro a un vero e proprio disastro.

Puntare sui contenuti informativi

Talvolta, lo spazio sul mercato esiste perché, anche se il prodotto è già offerto da altri, mancano i contenuti informativi. Approfittando di questa opportunità e facendo le dovute ricerche, potreste riuscire a gestire un ecommerce con successo rendendolo un'importante risorsa informativa per il pubblico.

Naturalmente, le informazioni saranno disponibili anche altrove, ma voi potreste presentarle in modo chiaro e utile per i visitatori. In questo tipo di operazione, è fondamentale seguire lebest practiceper laSEO, il che permette dicomparire in alto nei risultati di ricercaper generare traffico anche in settori molto competitivi e farelead generation.

Puntare sui contenuti informativi è la soluzione più semplice per ritagliarsi uno spazio sul mercato. Non occorrono investimenti esorbitanti. E, se optate per questa soluzione, il valore della vostra azienda non sarà più rappresentato solo dai prodotti e dai clienti, ma anche dai contenuti.

Errore n. 3: essere dispersivi nella scelta dei prodotti

errori frequenti nel gestire un ecommerce essere dispersivi con i prodotti

Spesso, nel tentativo di incrementare le entrate di un negozio ecommerce, si aumentano iprodotti da vendere.

Il possibile errore è essere dispersivi, creando un assortimento di prodotti disomogenei. Peggio ancora, si può finire per vendere articoli inadatti al proprio brand.

In questi casi, le vendite provenienti dal traffico a pagamento possono non risentirne direttamente; ma diventa difficile rivolgersi a un target specifico o riuscire a incrementare la visibilità tra i risultati di ricerca organici.

Questo è un errore legato più al branding che all'investimento in sé. Eppure, le scelte sullacostruzione del brandsono tanto importanti quanto quelle sugli investimenti. In fin dei conti, è la forza del brand a determinare il valore di un’impresa.

Errore n. 4: non avere una strategia per i contenuti

errori frequenti nel gestire un ecommerce non avere una strategia per i contenuti

Tralasciare quasi completamente ilcontent marketingè un altro errore che molti commettono nel gestire un ecommerce, con la conseguenza di rendere difficile l’incremento del traffico proveniente dai risultati di ricerca e dai social media.

È difficile scrivere contenuti per un settore noioso.

Il problema è che, specialmente in relazione ad alcuni tipi di prodotto, riesce difficile immaginare di scrivere contenuti che possano suscitare interesse nel pubblico. Ad esempio, se vendessimo borse ecologiche, l’argomento potrebbe apparirci insignificante.

Fare content marketing intorno ai clienti

In realtà, la chiave è fare content marketing intorno ai clienti e non intorno al prodotto.

Continuando nello stesso esempio di prima, quale tipo di persona è potenzialmente interessata alle borse ecologiche? Una persona attenta all'ambiente, giusto? È anche probabile che questa persona mangi sano, si alleni e faccia yoga, pensando al proprio benessere naturale. Queste sono tutte intuizioni iniziali, ma un po' di ricerca potrà confermarle.

Se costruite la vostra strategia di content marketing attorno a uncliente ideale, piuttosto che a un prodotto, avrete molti più argomenti su cui scrivere e molti più modi per connettervi con il pubblico.

Anche se il vostro fosse un settore tecnico e riusciste a scrivere 50-100 articoli solo sulle sfumature del vostro prodotto, si tratterebbe di dettagli fine a se stessi. Invece, per rendere produttivi i vostri sforzi, dovetecreare una sintonia con i vostri clienti che si estenda oltre l’ambito dei prodotti.

Errore n. 5: non riflettere a fondo sugli omaggi

errori frequenti nel gestire un ecommerce non avere una strategia per i prodotti omaggio

Alcune aziende che offrono prodotti in omaggio hanno molto successo. E, nel gestire un ecommerce, probabilmente anche voi prenderete in considerazione una simile opportunità.

Omaggi,concorsie offerte possono essere un modo efficace per commercializzare i prodotti, ma non sono adatti ad ogni settore. I campioni omaggio di solitofunzionano nel caso di prodotti deperibili o consumabili: cura della pelle, alimenti, integratori, ecc. Al contrario, è difficile che questo meccanismo funzioni per tutti gli altri prodotti, anche se si tratta di qualcosa che le persone potrebbero tornare ad acquistare, come un capo d'abbigliamento.

In realtà, i campioni omaggio non sono espedienti per promuovere le vendite, ma per contribuire alla definizione dellabrand identity. E percostruire un brandoccorre un piano ben preciso.

Errore n. 6: organizzare un contest senza un piano preciso

errori frequenti nel gestire un ecommerce non avere una strategia per i contest

Nel gestire un ecommerce, è normale cercare sempre nuovi metodi per commercializzare la propria attività. Uno di questi metodi è organizzare dei contest, magari con l’aiuto di un blogger oinfluencer, per ottenere link e condivisioni sui social, nuovi follower eiscritti alla newsletter.

Se in cambio di un premio come un buono regalo riusciste a raddoppiare o triplicare i follower, il concorso potrebbe apparirvi un vero successo.

Ma attenzione: potrebbe trattarsi di un successo solo temporaneo o apparente. Soprattutto se avete già commesso l'errore numero 4 e non avete pianificato la creazione di contenuti percontinuare a coltivare il rapporto col vostro pubblico.

Dopo l’attenzione momentanea suscitata dal contest e dopo gli sforzi profusi su Facebook e Twitter, il pubblico potrebbe scordarsi di voi.

Il trucco con i social media è coinvolgere i vostri seguaci sin dall'inizio. Cercate contenuti da condividere ogni giorno. Pubblicate con regolarità dei contenuti vostri. Stabilite unpiano editorialecon cui programmarli. Avviate delle conversazioni e rendetevi utili.

Insomma, non limitatevi a progettare il contest, ma assicuratevi di avere un piano preciso da applicare anche in seguito. Infatti, il piano potrebbe finire per essere molto più importante rispetto al contest stesso.

Errore n. 7: sprecare troppo tempo in attività ordinarie

errori frequenti nel gestire un ecommerce troppe attività da gestire

In economia, esiste un concetto noto come “costo opportunità”. Essenzialmente,quando scegliete di perseguire un’opportunità, non avete più il tempo per sfruttare le altre. Perciò, il costo di un'opportunità è in realtà il mancato sfruttamento di ogni altra opportunità che avete.

Se siete partiti inbootstrappingcon il vostro ecommerce, probabilmente vi siete occupati di tutto in prima persona. Avete impostato il sito web e pensato ai vari aggiustamenti. Avete caricato personalmente i prodotti e scritto le lorodescrizioni. Infine, vi siete occupati del marketing. Insomma, ogni aspetto è opera vostra.

Fare tutto da soli è fantastico, ma è anche moltodispendioso in termini di tempo. Potreste trascorrere questo tempo altrove, ad esempio con la vostra famiglia, o pensando a nuoveidee aziendali, ocreando rapporti di lavoroutili per il futuro: in ogni caso, assicuratevi di gestire il tempo in maniera efficace facendotime management.

Attività ordinarie necessarie e non

Le attività ordinarie possono essere di due tipi: necessarie e non necessarie.

Per quanto riguarda le attività ordinarienecessarie, dovreste cercare diautomatizzarle稍不充足。Questo ha联合国costo切披罗创eralmente vale la pena di sostenere. Inoltre, non è difficile trovare persone disposte a svolgere volentieri gli incarichi diordinaria amministrazione, come il caricamento dell’inventario o l’inserimento dati, per una somma ragionevole.

Invece, quanto riguarda le attivita ordinarienon necessarie, dovreste cercare di eliminarle tutte. Si tratta delle attività superflue, come soffermarvi troppo a lungo a perfezionare il logo del sito, trafficare con i pixel delle immagini, porvi dubbi inutili sul colore di un pulsante o su qualche altro aspetto marginale, che probabilmente notate solo voi.

Alcuni di questi aspetti potranno anche avere un effetto positivo sulle conversioni. Ma per saperlo dovrete attendere di avere visitatori e vendite sufficienti per condurre deitest A/B. Dunque, dovreste evitare di soffermarvi su questi dettagli nelle prime fasi della vostra attività.

Anche perché, dopo esservi dedicati a queste cose, penserete di aver lavorato tanto, ma realisticamente avreste potuto impiegare meglio il vostro tempo.

Errore n. 8: non conoscere il vostro cliente ideale

errori frequenti nel gestire un ecommerce non delineare una buyer persona

Tralasciare di definire il proprio cliente ideale è un errore molto frequente per chi inizia a gestire un ecommerce.

Idealmente, prepararsi a gestire un ecommerce richiede una ricerca in due fasi: trovare un prodotto da vendere e conoscere i clienti. Se già conoscete i clienti, non è difficile individuare il prodotto giusto per loro. Viceversa, è molto difficile trovare dei clienti per un prodotto prestabilito.

Il buonsenso suggerisce di analizzare cifre e dati analitici nel cercare un settore in cui operare, e questo è assolutamente necessario. Ma un passaggio cruciale è definire il proprio cliente ideale creando unabuyer persona.

Anche se per il vostro settore esiste una domanda sufficiente e una buona selezione di prodotti, non conoscere il vostro cliente ideale renderà tutto più difficile. Potrete anche attraversare periodi molto favorevoli, ma senza mirare a un target specifico perderete probabilmente molte vendite.

Se scavate abbastanza a fondo, vi renderete conto che ogni settore racchiude a sua volta un altromercato di nicchia. Più precisamente definirete il target, meglio comprenderete le esigenze dei vostri clienti.

Conseguenze di un target indefinito

Non definire il proprio target è un errore. Supponiamo di vendere apparecchiature elettroniche destinate a tre diverse fasce di utenti: con conoscenze di base, intermedi ed esperti. Si tratta di una situazione “troppo professionale per i neofiti e troppo da neofiti per i professionisti". Con un target così ampio, sarà difficile rivolgersi in modo mirato a una certa tipologia di clienti e trovare gliinfluencergiusti.

Piuttosto, sarebbe più proficuo concentrarsi su un solo tipo di target. Ciò consentirebbe di entrare davvero in sintonia con i clienti, né si avrebbero difficoltà a trovare gli influencer giusti per promuovere l’attività.

使n。9:非avere联合国valido钢琴迪公司ob欧宝娱乐app下载地址g

errori frequenti nel gestire un ecommerce non avere un piano di marketing

Non pianificare equivale a pianificare il proprio fallimento”阿大骰子il proverbio。

Quando configurate un sito di ecommerce conoscendo chi siano i vostri clienti e dove trovarli, impostare il vostropiano di marketingè piuttosto semplice.

Ma per chi non conosce questi aspetti creare un piano di marketing efficace è impossibile. L’errore che si rischia di commettere è agire senza un progetto preciso, seguendo oggi una direzione e domani un’altra. Sicuramente, questo non è il modo migliore di procedere.

Ogni negozio di ecommerce dovrebbe avere un piano di marketing completo, che copra ogni aspetto fondamentale.

Dopodiché, alcuni canali risulteranno più efficaci di altri; alcune aziende avranno più risultati con la pubblicità pay per click (PPC), mentre altre avranno più successo conSEOosocial media; anche l'email marketingè un canale di vendita costante.

Qualunque sia il vostro piano, assicuratevi di metterlo in atto sin dal momento in cui avviate l’attività. Strada facendo si presenteranno nuove opportunità, ma avere delle fondamenta solide vi garantirà unacrescita continuae scalabile.

Errore n. 10: credere alle lusinghe delle società di pay per click

errori frequenti nel gestire un ecommerce credere alle promesse troppo belle per essere vere

Quando la vostra attività è agli inizi, è facile vedere ogni servizio e software come la risposta miracolosa ai vostri problemi. Chi inizia a gestire un ecommerce spesso passa molto tempo sui vari siti web, in cerca di una soluzione per acquisire clienti.

Può capitare che una società attiri la vostra attenzione. In realtà, può trattarsi di un'azienda qualsiasi, ma per voi è quella giusta. Certo richiede un investimento e, se la cosa dovesse non funzionare, questa spesa graverebbe pesantemente sul vostro bilancio. Ma il fascino dei loro video di marketing e gli straordinari risultati che mostrano per altri clienti vi attirano.

Quando parlate反对人们aziende, possono dirvi che sconvolgeranno il vostrobusiness da casagestendolo in modo automatico.

Ma provare può rivelarsi un grave errore. Soprattutto se sottoscrivete un contratto che vi vincola per un certo periodo di tempo a sostenere delle spese, pur in assenza di vendite.

Anche un’ottima società può non portarvi vendite, perché magari il vostro settore non è adatto per il tipo di pubblicità proposto.

Le società di PPC hanno due metodi di pagamento: a) vi fanno pagare una commissione e al di fuori di questa commissione applicano un importo fisso alle vostre inserzioni; b) potete spendere quanto volete (sopra un minimo fissato) per le inserzioni e dar loro una percentuale dei ricavi.

Con lo schema (a) le piccole imprese investono capitale nel pagamento del servizio, senza ottenere molto in cambio, e con lo schema (b) è necessario disporre di un budget elevato per iniziare.

Se vendete in dropshipping, i vostri margini di guadagno possono non essere sufficienti per utilizzare questa soluzione. Invece, se producete i vostri prodotti o li acquistate ottenendo margini molto alti, allora potrete considerare di percorrere questa strada. Molte aziende hanno grande successo con il PPC: è solo questione di far quadrare i conti.

Consigli per gestire un ecommerce con successo

Siamo arrivati alla conclusione di questo articolo per aiutarvi a capirecos'è l'ecommercee come aprire - e gestire - un sito ecommerce di successo.

Dopo aver letto questa lista di errori nella gestione di un ecommerce, probabilmente vi chiederete:come so di essere sulla strada giusta?

Non si può prevedere il futuro, ma per aiutarvi, ecco una lista di consigli per gestire un ecommerce con successo:

  • Fate le dovute ricerche: c’èdomandanel vostro settore?
  • Imparate a conoscere i vostri clienti: per chi state risolvendo un problema?
  • Trovate uno spazio sul mercato: potete dare un valore aggiunto? Qual è la vostravalue proposition?
  • Create un piano di marketing ben preciso.
  • Evitate diperdere tempoin distrazioni.
  • Siate cauti e controllate attentamente qualsiasi azienda con cui lavorate, evitando di collaborare con chi vi fa grandi promesse.
  • Per il sito, scegliete undesign bello e lineare, che non necessiti di aggiustamenti.

Ultimo punto, ma non meno importante:perseverate!


Articolo originale di Shabbir Nooruddin, tradotto da Maria Teresa Cantafora.

Argomenti: