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Direttiva Omnibus in Italia: novità per negozi fisici ed ecommerce

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每我negozi fisici e / gli电子商务在corso euna vera e propria rivoluzione per adeguarsi alleregole imposte dall’Unione Europea a tutela dei consumatori.

L’approvazione della Direttiva Omnibus in Italia, infatti, ha introdotto una serie di modifiche importanti al Codice del Consumo e allaNormativa ecommerceche riguardano, in particolare, gliannunci di scontoo riduzione di prezzo, la gestione dellerecensioni, lepratiche commerciali scorrettee ilregime sanzionatorio. Aspetti fondamentali per chi si occupa di vendita online o offline.


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La Direttiva Omnibus (Direttiva UE 2019/2161) è stata proposta dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea a novembre 2019 e sarebbe dovuta entrare in vigore in tutti gli stati membri a maggio 2022. In realtà, ildecreto attuativo della Direttiva Omnibus in Italia(Decreto Legislativo n.26 del 7 marzo 2023) è stato pubblicato solo il18 marzo 2023in Gazzetta Ufficiale, con estremo ritardo rispetto alle indicazioni dell’Unione.

Il Decreto Legislativo è entrato in vigore ad aprile, mentre le regole sugli annunci di riduzione di prezzo valgono dal 3 luglio 2023. Tale ritardo ha comportato l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.

Lo scopo della direttiva è quello diuniformare le norme sulla tutela del consumatore tra gli stati membri, rispondendo alle sfide imposte dai cambiamenti del mercato digitale. Il principio attorno al quale ruota la Direttiva Omnibus è lamaggiore trasparenza nella comunicazione, in modo che i consumatori possano acquistare con più consapevolezza.

Per garantire il rispetto delle nuove norme, è previsto uninasprimento delle sanzioniper pratiche commerciali scorrette e clausole vessatorie nei contratti B2C: si passa da 5 a 10 milioni di euro.

Ma nella pratica, cosa cambia per i merchant con l’entrata in vigore della Direttiva Omnibus in Italia?

Gli aspetti principali della Direttiva Omnibus

Concepita nell’ambito delNew Deal for consumers, il pacchetto di norme emanate dall’Unione europea per migliorare il regime di protezione nei confronti dei consumatori, la Direttiva Omnibus aggiorna in particolare quattro direttive:

  • 2005/29/CE: direttiva sulle pratiche commerciali sleali;
  • 2011/83/UE: direttiva sui diritti dei consumatori;
  • 1993/13/CEE: direttiva sulle clausole contrattuali abusive;
  • 1998/6/UE: direttiva sulle indicazioni di prezzo.

Dopo un’attenta valutazione di parametri come efficacia, efficienza, pertinenza e coerenza, infatti, l’Unione Europea ha ritenuto necessaria unamodernizzazione delle norme. Questo per rendere più adeguato l’apparato normativo all’evoluzione del mercato.

È importante sottolineare che nella Direttiva Omnibus non si fa una distinzione tra i diversi canali di distribuzione. Ciò significa che le nuove disposizioni si applicano sia ai negozi fisici che ai negozi online.

Dunque, andiamo ad analizzare da vicino le novità introdotte con il recepimento della Direttiva Omnibus in Italia per negozi fisici ed ecommerce.

Annunci di sconti e riduzioni di prezzo

Una delle norme più significative della Direttiva Omnibus riguarda le modalità di comunicazione delle riduzioni di prezzo:

“Ogni annuncio di riduzione di un prezzo deve indicare il prezzo precedente applicato dal professionista per un determinato periodo di tempo prima dell’applicazione di tale riduzione. Per prezzo precedente si intende il prezzo più basso applicato dal professionista durante un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni prima dell’applicazione della riduzione del prezzo”.

Il venditore, dunque, è tenuto aesporre il prezzo più basso applicato negli ultimi 30 giorniall’interno del negozio o sul sito ecommerce (nella definizione di periodo precedente rientrano anche le promozioni di un solo giorno) e lapercentuale di sconto, senza fare riferimento esclusivamente al prezzo del listino come avveniva in precedenza.

Questo provvedimento ha l’obiettivo di scongiurare le scontistiche false o i prezzi civetta e dimostrare l’effettiva riduzione di prezzorelativa al prodotto.

Quindi non si fa più riferimento al listino, bensì al prezzo applicato nelle settimane precedenti.

E se volessi mettere in sconto un articolo appena lanciato?

Per gli articoli immessi sul mercato da meno di trenta giorni, bisogna indicare il prezzo applicato nell’intervallo di tempo tra l’introduzione sul mercato e l’avvio della promozione.

Per quanto riguarda gli articoli in sconto, poi, ci sono alcunederoghe per le vendite sottocosto, per iprezzi di lancioe per lavendita di prodotti agricoli e alimentari deperibili, per le offerte ad personam.

La sanzione per il mancato rispetto delle norme della Direttiva Omnibus sulla riduzione di prezzo va da 516 euro a 3.098 euro.

Un caso a sé è rappresentato dalle riduzioni di prezzo progressive, per le quali va considerato come prezzo precedente quello indicato nella prima riduzione.

direttiva omnibus negozi fisici

Posizionamento del prodotto all’interno del marketplace

L’attuazione della Direttiva Omnibus tocca da vicino anche i gestori deimarketplace, definiti comepiattaforme internet dedicate alla compravenditadi prodotti e servizi. In particolare, questi soggetti sono tenuti a spiegare agli utenti quali sono icriteriattraverso i quali vengonoclassificati e proposti gli articoliin relazione alla chiave di ricerca inserita.

Per cui, ciò che dovrà essere più chiaro è ilprocesso di classificazione degli articoli.

Regime sanzionatorio rafforzato nella Direttiva Omnibus

Il legislatore europeo ha incrementato anche lesanzioni per le pratiche commerciali scorrette e per le clausole vessatorie(ovvero quelle che "determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto").

Se fino ad ora le sanzioni per pratiche commerciali scorrette potevano raggiungere i 5 milioni di euro, con la Direttiva Omnibus in Italia illimite massimo delle sanzioniraddoppia, passando a10 milioni euro.

Per le violazioni che coinvolgono almeno due paesi membri dell’Unione Europea, invece, la soglia massima è fissata al4% del fatturatoo, se non è noto il fatturato, a 2 milioni di euro. Le stesse sanzioni possono essere irrogate anche per l’utilizzo di clausole vessatorie all’interno dei contratti,per le quali è prevista anche ladichiarazione di nullità.

Secondo il decreto di attuazione della Direttiva Omnibus in Italia (d.l. n.26 del 7 marzo 2023) le sanzioni devono essere calcolate tenendo conto di alcuni parametri:

  1. natura, gravità, entità e durata della violazione;
  2. eventuali azioni intraprese dal professionista per attenuareil danno subito dai consumatori o per porvi rimedio;
  3. eventuali violazioni commesse in precedenza dalprofessionista;
  4. i benefici finanziari conseguiti o le perdite evitate dalprofessionista in conseguenza della violazione;
  5. sanzioni irrogate al professionista per la stessa violazionein altri Stati membri in casi transfrontalieri;
  6. eventuali altri fattori aggravanti o attenuanti.

Aiconsumatoriè anche riconosciuta la possibilità di rivolgersi alGiudice ordinarioper richiedere ilrisarcimento del danno, lo scioglimento del contratto o la riduzione del prezzo.

Nuove pratiche commerciali ingannevoli introdotte con la Direttiva Omnibus

La Direttiva Omnibus allunga laBlack list delle pratiche commerciali scorrette e ingannevoli, aggiungendo alcune tipologie, in particolare:

  • ladual quality: ossia la promozione, all’interno degli stati membri, di un bene diverso per composizione o caratteristiche come identico ad un altro già in commercio all’interno degli stati membri;
  • la mancanza di chiarezza in relazione agli annunci pubblicitari a pagamento tra i risultati offerti dai motori di ricerca;
  • ilsecondary ticketing: la rivendita di biglietti per eventi acquistati tramite strumenti automatizzati (bot) in grado di acquistare un maggior numero di prodotti rispetto a quello lecito.

Divieto di recensioni false

Tra lepratiche commerciali scorrette e ingannevolipreviste dalla normativa Omnibus viene dedicata molta attenzione allerecensioni. Strumento di marketing decisivo nella vendita, le recensioni negli ultimi anni sono diventate essenziali in fase di acquisto. Esse forniscono lasocial proof(ovvero la riprova sociale) e, di conseguenza, sono in grado di influenzare la decisione del consumatore.

Per garantire maggiore trasparenza, la battaglia del legislatore europeo si basa su alcuni punti fondamentali:

  • divieto di pubblicare false recensioni;
  • divieto di pubblicare solo le recensioni positive;
  • obbligo di chiarire se e quali sono le recensioni provenienti dal cliente;
  • divieto di commissionare recensioni false.

Per scongiurare l’utilizzo di recensioni false la Direttiva Omnibus, inoltre, impone ai siti ecommerce e ai negozi fisici di adottaremisure atte a controllare la veridicità delle recensioni. Nello specifico, i venditori hanno l’obbligo di indicare quali misure utilizzino per verificare che le recensioni provengono da consumatori reali, che hanno acquistato effettivamente il bene o il servizio.

Cosa cambia con il recepimento della Direttiva Omnibus in Italia per i negozi fisici e per gli ecommerce

ecommerce normativa omnibus

Nell’ottica di una maggior tutela nei confronti dei consumatori, l’attuazione della Direttiva Omnibus in Italia riveste un ruolo essenziale sia nella vendita online che nella vendita all’interno dei negozi fisici.

Nell’ecommerce, sarà necessario costruire uno shop online solido, con unabrand identitye reputation realmente salda. Questo perché non sarà più possibile manipolare recensioni, produrre recensioni false o mancare di chiarezza sugli sconti e le riduzioni di prezzo.

Quello dei prezzi civetta, tuttavia, è un tema importante anche per i negozi fisici, che dovranno porre attenzione ai cartellini con i prezzi e compilarli seguendo le nuove direttive a riguardo (ricordiamolo:bisognerà utilizzare come prezzo iniziale quello più basso applicato nei 30 giorni precedenti).

Inoltre, non è ammesso l'uso di clausole vessatorie nei confronti dei consumatori. Utilizzo che, oltre alla nullità del contratto, può comportare sanzioni estremamente salate per i venditori.

Insomma, la tutela del consumatore è un tema centrale per l’Unione europea che ha previsto un forte inasprimento delle sanzioni.

Tuttavia, le norme contenute nella Direttiva Omnibus possono essere viste anche come un’occasione straordinaria di rilancio per i negozi online e i negozi fisici: un brand che rispetta il consumatore, non utilizza stratagemmi per ingannare le persone e fornisce informazioni veritiere non può che aumentare la propria credibilità online e offline.

Ciò significa clienti più fedeli e soddisfatti.


logo ecommerce legale Articolo a cura diFloriana Capone, Avvocato dell'Ecommerce e founder diEcommerce Legale.

Normativa omnibus: domande frequenti

Quale prezzo rientra nella definizione di prezzo precedente?

Per indicare il “prezzo precedente” nell’annuncio di riduzione di prezzo bisogna considerare il più basso applicato nei 30 giorni precedenti, sia online che offline.

A chi si applica la Direttiva Omnibus in Italia?

La Direttiva Omnibus riguarda il commercio B2C, ossia tra professionista e consumatore. Si applica sia ai negozi online che ai negozi fisici.

Nelle riduzioni progressive, come si calcola il prezzo precedente?

Come prezzo precedente si deve considerare il prezzo iniziale della campagna, ossia il più basso dei 30 giorni precedenti all’inizio della campagna.

Le nuove norme sulla riduzione dei prezzi riguardano anche i negozi fisici?

Sì, e vanno messe in atto sul cartellino dell’articolo in vendita.

Quali sono le eccezioni circa le riduzioni di prezzo?

Le deroghe sono previste per i beni deperibili (sfusi, preconfezionati, latte, carne, prodotti agricoli e alimentari). Inoltre, ci sono eccezioni per i prodotti in promozione e sconto (offerte personalizzate, vendite sottocosto); mentre non rientrano tra le eccezioni le vendite straordinarie, le vendite di liquidazione, le vendite promozionali e i saldi.

Posso richiedere recensioni父母i ed amici per il mio prodotto?

Le recensioni possono essere richieste ma, quando accade, va specificato. Le recensioni possono essere rilasciate solo da chi ha effettivamente provato il prodotto.

Quali sanzioni rischio per una violazione della Direttiva Omnibus in Italia?

Le sanzioni possono raggiungere我10 milioni di欧盟ro o il 4% del fatturato mondiale annuo.
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