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Commercio elettronico: adempimenti ed obblighi fiscali per vendere online con un sito ecommerce

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La legge Bersani (D.Lgs. 114/98) ha stabilito già da diverso tempo che il commercio online è assimilabile al commercio in generale da un punto di vista fiscale.

Pertanto, commercio elettronico e adempimenti burocratici per aprire un ecommerce sono regolamentati dalle stesse normative dei negozi fisici.

La burocrazia può scoraggiare chiunque dall'aprire unecommerce.

Ma niente paura, in questo articolo vedremo quali sono gli adempimenti e le normative di riferimento e i passaggi burocratici fondamentali peraprire un ecommerce, dall'apertura della partita IVA alla “messa in sicurezza” legale del sito.

Commercio elettronico: adempimenti burocratici per aprire un ecommerce

Esistono una serie di adempimenti fiscali per il commercio elettronico che dovrai rispettare, eccoli elencati qui di seguito:

  1. apri la Partita IVA;
  2. effettua l’iscrizione alla Camera di Commercio;
  3. prepara la SCIA;
  4. effettua l’iscrizione all’INPS;
  5. apri la posizione assicurativa presso l'INAIL.

Tutti questi adempimenti fiscali, previdenziali e queste sigle, in alcuni casi poco comprensibili, potrebbero intimorire chi ha intenzione diavviare un business.

In realtà si tratta semplicemente di presentare la giusta documentazione presso gli uffici competenti, avendo almeno una conoscenza di base della normativa per ecommerce (che vedremo più avanti).

Prima di procedere ad esaminare uno per uno gli adempimenti va fatta una premessa indispensabile indispensabile: bisogna decidere la forma giuridica più adatta al business in questione, ovvero qualetipo di societàaprire.

Di solito nel mondo degli ecommerce più strutturati le attività vengono costituite comesocietà a responsabilità limitataosocietà per azioni, che, in quanto società di capitali, hanno un capitale distinto rispetto a quello dei soci e degli amministratori. In questo modo eventuali creditori della società non possono rivalersi sul patrimonio di questi ultimi.

Oppure si può creare unasocietà a responsabilità limitata semplificata, che ha il vantaggio di poter essere costituita con solo 1 euro di capitale sociale e senza costi notarili.

Inoltre, se l'idea alla base è davvero originale, è possibile chiedere alla Camera di Commercio l'iscrizione della società nel registro dellestart-up innovative. In questo modo si beneficia del particolare regime di favore di questa tipologia di società, che prevede per esempio l'accesso facilitato a finanziamenti o alcrowdfunding. Aprire un’attività senza soldiè difficile ma non impossibile!

In realtà, la forma più semplice di ecommerce è quella costituita da un'impresa individuale— forma che viene utilizzata da chi ha intenzione di aprire un'attività di commercio elettronico di piccole dimensioni — ed evitare così i costi di costituzione di una società di capitale. È questa la casistica di cui ci occuperemo in questo articolo, andando a esplorare come aprire partita IVA per un negozio online.

Chiarito questo aspetto non ci resta che esaminare uno per uno tutti gli adempimenti burocratici per aprire un ecommerce.

1. Apri la Partita IVA

LaPartita IVA(Imposta sul Valore Aggiunto) è un codice numerico, costituito da 11 cifre, che identifica in modo univoco il soggetto che esercita l’attività commerciale.

Consente di versare喂Stato我tributi relativial valore aggiunto che un bene acquisisce in ogni fase della sua produzione. In pratica la Partita IVA permette di lavorare autonomamente nel rispetto delle norme fiscali e previdenziali con emissione di fatture e il versamento dei contributi.

Il primo passo per l’apertura della Partita IVA è la scelta del regime fiscale (ordinario, semplificato,forfettario), da concordare insieme al proprio commercialista di fiducia.

Assodato che l’apertura della Partita IVA è obbligatoria per ogni attività economica con carattere abituale e di continuità, l’apertura può essere effettuata autonomamente o dal commercialista.

Se decidi di farlo autonomamente dovrai, come prima cosa, individuare ilcodice ATECOlegato alla tua attività (47.91.1 per il commercio elettronico). L’apertura è gratuita e può essere fatta presso l’Agenzia delle Entrateoppure direttamente con la procedura online. Ricordati che lapartita IVA per il dropshippingè obbligatoria, nel caso stessi pensando a questa modalità di ecommerce.

2. Effettua l’iscrizione alla Camera di Commercio

Contestualmente all’apertura della Partita IVA va fatta l’iscrizione presso ilRegistro delle ImpresedellaCamera di Commercio (CCIAA). Èuna sorta di anagrafe delle imprese, un elenco dove sono registrati i dati principali relativi ad un’azienda e dove vengono certificati i dati costitutivi. Tali registri sono gestiti dalle sezioni provinciali delle Camere di Commercio.

La Camera di Commercio di riferimento è quella del Comune in cui la società/ditta individuale avrà la sede legale.

I costi per l’iscrizione sono variabili in base al tipo di impresa e comprendono il diritto camerale annuale, i diritti di segreteria e l’imposta di bollo.

3. Prepara la SCIA

LaSCIAè la Segnalazione Certificata di Inizio Attività e va presentata alSUAP, lo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune dove è ubicata l’attività. Anche se si tratta di un ecommerce, infatti, dovrai selezionare un Comune di riferimento dove istituire la tua azienda.

È una dichiarazione che ha lo scopo di comunicare al Comune di appartenenza l’avvio dell’attività, senza dover attendere il consenso da parte delle Autorità. Saranno poi queste ultime a verificare la presenza di tutti i requisiti richiesti per legge.

I requisiti sono di carattere morale e professionale.

4. Effettua l’iscrizione all’INPS

L’INPS, l’Istituto Autonomo Previdenza Sociale, gestisce la previdenza sia per dipendenti che per gli autonomi. Liquida le pensioni ed assicura le prestazioni di invalidità.

Tutti i lavoratori sono tenuti a pagare i contributi previdenziali. Per i dipendenti il pagamento avviene in solido con il datore di lavoro, mentre i lavoratori autonomi hanno l’obbligo di iscriversi alla gestione separata INPS se la professione non ha una cassa di previdenza, come gli architetti o ingegneri.

Le imprese che operano nel commercio, nel turismo e nel settore terziario, devono iscriversi alla Gestione Commercianti e presentare l’iscrizione alla Camera di Commercio.

L’iscrizione allaGestione Separata INPSpuò essere effettuata in via cartacea, presentando il modello presso le sedi, per posta o in via telematica collegandosi al sito.

5. Apri la posizione assicurativa presso l'INAIL

L’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) tutela i lavoratori dalle malattie professionali e da danni fisici ed economici di cui possono soffrire per l’espletamento delle attività lavorative.

L’iscrizione all’INAIL deve essere effettuata da tutti i lavoratori sia autonomi che dipendenti e va effettuata contestualmente all’avvio dell’attività dall’imprenditore.

Entro 30 giorni l’INAIL rilascia un certificato dove sono indicati il codice dell’impresa, il PIN per l’accesso ai servizi online, il numero della posizione assicurativa territoriale (PAT) e gli elementi per il calcolo del premio assicurativo.

Tutto quanto detto finora è valido anche per aprire un’attività didropshipping in Italia. Se invece stai pensando divendere all’estero, allora dai un’occhiata al nostro articolo relativo per conoscere gli adempimenti burocratici per aprire un ecommerce e vendere all’estero.

Commercio elettronico: adempimenti e iter burocratico

Commercio elettronico: adempimenti e iter

Finora abbiamo visto quali sono gli adempimenti burocratici per aprire un ecommerce, ma come vanno presentati tutti questi documenti? L’iscrizione alla Camera di Commercio, all’INPS, all’INAIL, la SCIA, ma quali sono le procedure per la presentazione?

Il legislatore per fortuna ha semplificato molto le cose, agevolando il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione attraverso la Comunicazione Unica (ComUnica).

Si tratta di una procedura informatica che presenta i seguenti modelli da compilare:

  • modello per il Registro Imprese;
  • modello per l'Agenzia delle Entrate;
  • modello per l'INPS;
  • modello per l'INAIL;
  • modello SCIA / il SUAP。

In poche parole ComUnica permette di assolvere tutti gli adempimenti fiscali per il commercio elettronico (e il commercio in generale) attraverso un’unica procedura, che ti permette di fare l’iscrizione al Registro delle Imprese, richiedere la Partita IVA, fare l’iscrizione all’INPS, all’INAIL e presentare la SCIA.

Sarà poi il Registro delle Imprese a inoltrare alle singole Amministrazioni interessate, tutta la documentazione.

Prerequisiti per la presentazione della Comunicazione Unica

Per presentare la Comunicazione Unica è necessario:

  1. aderire al servizioTelemaco - Consultazione ed Invio Praticheal quale è possibile accedere attraverso SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
  2. possedere una firma digitale per firmare la Comunicazione Unica con valore legale. (Se non si è in possesso di una firma digitale è possibile incaricare un intermediario tramite procura.)
  3. possedere una PEC o domicilio digitale dove tutti gli Enti Pubblici potranno inviare le comunicazioni relative alla pratica.

Strumenti per presentare la Comunicazione Unica

Uno degli strumenti a disposizione delle imprese per presentare la Comunicazione Unica èComunicaStarweb, un servizio di compilazione guidata completamente online. In alternativa è possibilescaricareil software ComUnica per avere accesso al sistema direttamente dal desktop del proprio PC.

Commercio online: adempimenti in materia di sicurezza

Vendere Online messa in sicurezza legale

Oltre a tutti questi obblighi di legge per avviare l’attività, bisognerà verificare che il sito rispetti tutti gli obblighi informativi che regolano il rapporto con il consumatore.

Per non essere fuori legge, sulsito生态mmerceci dovranno essere queste informazioni:

  1. le Condizioni Generali di Vendita che chiariscano al consumatore i propri diritti e doveri;
  2. una Privacy Policy che spieghi come saranno trattati i dati personali degli utenti;
  3. una Cookie Policy che descriva le tipologie deicookierilasciati dal sito.

In particolare il sito dovrà rispettare gli obblighi informativi previsti dalCodice del Consumo, dalCodice della Privacye dalRegolamento europeo in materia di protezione dei dati personali(GDPR).

Le Condizioni Generali di Vendita (o CGV)

Rappresentano il documento più importante nel rapporto con il consumatore, nel quale dovrete indicare, per esempio:

  • i dati e i contatti della società e quelli del servizio clienti;
  • le modalità di pagamento, consegna, spedizione e le indicazioni sulla garanzia legale;
  • se il consumatore gode deldiritto di recesso(ad esempio pervendere cibo onlinequesta opzione va esclusa);
  • le condizioni dell'assistenza post-vendita e del trattamento di eventuali reclami.

Meglio evitare di copiare le CGV degli altri siti. Non tutti gli ecommerce sono uguali, perciò bisogna regolare il rapporto con i clienti di conseguenza.

Privacy Policy

Il GDPR ha avuto un impatto molto importante sulla privacy dei consumatori e su come essi percepiscono la tutela dei propri dati personali. Per questo motivo la privacy policy del sito deve informare nel modo più chiaro possibile su come è trattata questa tipologia di dati.

Per legge, trasparenza e correttezza è bene informare il consumatore sull’uso dei suoi dati personali.

Per esempio chiarire se verrà utilizzata l'email del consumatore per inviare comunicazioni pubblicitarie. O se sarà ceduta a società terze, magari per monetizzare il database di contatti.

La Privacy Policy ha quindi anche la finalità di raccogliere un valido consenso da parte di questi ultimi.

Cookie Policy

Uncookieè un file di codice che un sito internet visitato dall'utente invia al suo dispositivo — computer, smartphone o tablet — dove viene memorizzato per essere poi ritrasmesso al sito in occasione di una visita successiva.

È quasi certo che useraicookieper far funzionare al meglio il sito. Per esempio sono indispensabili per permettere il login automatico al sito da parte dei consumatori registrati.

È probabile che li userai anche per altri scopi, come tracciare gli utenti durante la loro navigazione su internet e proporre loro banner pubblicitari. Oppure per effettuare statistiche riferite alle visite al vostro sito o per verificare l'andamento di campagne pubblicitarie.

Gli usi a cui possono essere destinati icookiesono moltissimi, l'importante è che la Cookie Policy indichi qualicookievengono utilizzati nel sito, il loro scopo e la durata. Inoltre l’utente, al primo accesso, dovrà poter scegliere qualicookieil sito potrà rilasciare sul proprio terminale.

Ecommerce: normativa

ecommerce normativa

Ecco la normativa cui dovrai fare riferimento per aprire il tuo ecommerce.

  1. D.lgs. 114/98- Riforma della disciplina relativa al settore del commercio. Dove l’ecommerce, pur non trovando una definizione specifica, viene assimilato alla vendita per corrispondenza, alla televendita o ad altri sistemi di comunicazione.
  2. D.lgs. 185/99- Attuazione della direttiva 97/7/CE relativa alla protezione dei consumatori in materia di contratti a distanza. Dove viene data una definizione di contratti a distanza: qualsiasi contratto avente per oggetto beni o servizi, che impiega esclusivamente una o più tecniche di comunicazione a distanza fino alla conclusione dello stesso.

D.lgs. 70/2003——德拉Attuazione direttiva / CE relativa 2000/31taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell'informazione nel mercato interno, con particolare riferimento al commercio elettronico. Che regola gli aspetti giuridici del commercio elettronico.

Vendita online e autorizzazioni: conclusioni

In questo articolo abbiamo fatto una panoramica su commercio elettronico e adempimenti fiscali relativi. Abbiamo visto la documentazione necessaria per aprire un ecommerce in regola senza brutte sorprese, come presentarla, le norme in materia di sicurezza online, la normativa che regola vendita online e le autorizzazioni.

La materia fiscale è un ambito molto complesso e la burocrazia spesso scoraggia anche i più tenaci, ma in realtà, una volta capita la procedura e appresi quali sono i regolamenti e i tempi, non resta che dare il via un passo alla volta al proprio ecommerce.


NOTA BENE: Questo articolo è solo a scopo informativo e non ha valore di consulenza legale o professionale. Si prega di consultare un commercialista o avvalersi di una consulenza legale indipendente per informazioni specifiche relative alle vostre circostanze e al vostro paese di residenza. Shopify declina ogni responsabilità per l'utilizzo di queste informazioni.

Domande frequenti sugli adempimenti legali per vendere online

Quanto costa aprire una Partita IVA in Italia?

Aprire una Partita IVA in Italia è gratuito. L'apertura della Partita IVA non richiede spese o costi aggiuntivi.

Ho bisogno della Partita IVA per vendere online?

Se esercitate un'attività di vendita con carattere abituale e continuità commerciale la partita IVA è obbligatoria. Per carattere abituale e di continuità si intendono tutte quelle attività che hanno una durata complessiva superiore ai 30 giorni.

È necessario iscriversi al Registro delle Imprese per vendere online?

Sì. Per avviare e gestire un'attività di vendita online, è richiesta l'iscrizione al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio: tra bolli e istruttoria, il costo è di circa 130-150 euro.

La PEC è obbligatoria per vendere online?

Sì. Tutte le attività iscritte al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio devono avere un indirizzo di posta elettronica certificato (PEC).

Lorenzo GrassanoNote sull’AutoreLorenzo Grassano (l.grassano@studiolegalegrassano.it) è titolare dello Studio Legale Grassano di Milano. Esperto di ecommerce e privacy law, assiste dal punto di vista legale siti e start-up italiani e stranieri. Da quando ha fondatoLegalBlink, servizio di assistenza legale per web agency e merchant, acquista quasi tutto solo online.

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